Le riflessioni quotidiane della Ven. Tenzin Palmo su Instagram (gennaio 2024)
17 Marzo 2024Tara, il risveglio della grande madre
17 Marzo 2024Le riflessioni quotidiane di Ven Tenzin Palmo su Instagram
Traduzione Sakyadhita Italy.
La nostra mente non si ferma mai. La soap opera non si ferma mai. Quando siamo in modalità mente concettuale, non abbiamo padronanza della nostra mente. Se volessimo avere il controllo della nostra mente dovremmo sbarazzarci dei pensieri negativi. Il problema non sono i pensieri. Il problema è che noi ci identifichiamo con i pensieri.
Cosa possiamo fare? Dobbiamo ritornare alla consapevolezza.
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Indipendentemente dal lavoro di cui vi occupate, mentre lo fate, potete coltivare l’abilità di stare il più centrati e presenti possibile. Durante il giorno, siate consapevoli, al massimo delle vostre capacità, di dove state, di dove siete seduti, consapevoli del vostro respiro, consapevoli dei pensieri. In questo modo non perdete del tempo, si tratta solo di pochi secondi che vi portano nel qui ed ora. E’ di grande aiuto se di tanto in tanto, osservate quello che vi sta passando per la mente in quel momento, senza giudizio, veramente consapevoli dei vostri pensieri.
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Tara è una donna forte. Non ci giudica mai. Ha una compassione incontenibile per tutti noi. A lei non importa se, a un livello relativo, siamo buoni o cattivi. Vede nei nostri cuori e si comporta con ognuno di noi come se noi fossimo i suoi figli o le sue figlie.
C’è sempre per noi. Non importa quello che facciamo, quanto pratichiamo o non pratichiamo. E’ sempre assolutamente al nostro fianco, pronta a intervenire nel momento stesso in cui noi la cerchiamo. Questa è la ragione per cui Tara è la divinità principale anche per molti uomini (come ad esempio Atisha), , perché non giudica ed è totalmente accessibile. Non dobbiamo essere grandi praticanti per poterci avvicinare a Tara; lei è sempre presente per ognuno di noi, come una madre.
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Assorbiamo dentro di noi l’oscurità ed emaniamo luce all’esterno. Prendiamo dentro di noi attraverso il respiro – come fumo nero – tutta la paura, il dolore, il karma negativo, la malattia. Portiamo il respiro giù, verso una piccola perla nera al cuore che è l’ego, la costante preoccupazione per noi stessi. L’ultima cosa che l’ego desidera è prendersi cura della sofferenza degli altri esseri senzienti. Così, questa mente autogratificante si trasforma in un cristallo di luce purissima. Quando siamo malati dobbiamo fare questa pratica, prendere su di noi tutte le sofferenze di questo mondo, quando stiamo morendo dobbiamo praticare così, prendere su di noi tutte le sofferenze di questo mondo.
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Ci sono luce e amore e intelligenza in questo universo e noi ne facciamo parte, lo portiamo dentro di noi; non è qualcosa al di fuori di noi, è dentro di noi e la nostra ricerca è quella di provare a riconnetterci con i nostri originari luce e amore e intelligenza.
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Stiamo entrando nel nuovo anno e questo è un tempo ideale per prendere un semplice impegno con noi stessi, – non una risoluzione grandiosa, enorme che non saremo capaci di mantenere, ma una piccola, semplice decisione che potremo facilmente osservare.
Prendiamoci un impegno. Non dovremmo sempre trovare delle scuse. Sto parlando a me stessa. Le scuse sono solo pigrizia, non è vero? Prendere la risoluzione di fare una semplice pratica come Shamatha o Metta per 5, 10 o 20 minuti ogni giorno. Ognuno di noi può impegnarsi per 5 o 10 minuti. Sempre. Poi gradualmente, quando realizzeremo che è molto piacevole usare il nostro tempo in questo modo, potremo estendere la durata della pratica.
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Una volta stavo facendo una pratica e nel mentre pensavo: “Non voglio fare questa pratica stasera, perché mi sento un po’ stanca. Per stasera lascerò perdere”.
Poi ho pensato: “Aspetta un attimo. Non sto facendo questa pratica per il mio beneficio, la sto facendo per tutti gli esseri che non sanno come farla. Il resto del mondo non sa come fare questa pratica, così la devo fare io, per il loro beneficio, la devo fare per loro. Io sono la loro rappresentante. Non sto pensando solo a me ma a ogni altro essere. Se non la faccio io, nessuno la farà e gli altri esseri perderanno questa opportunità.
Pensando così, immediatamente è sorta energia dentro di me, il desiderio di fare questa pratica, perché non la facevo per me stessa ma per tutti gli altri esseri.
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