Le riflessioni quotidiane della Ven. Tenzin Palmo su Instagram (dicembre 2023)
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17 Marzo 2024Tara, il risveglio della Grande Madre
di Carla Tzultrim Freccero
Quando dentro di noi risuona, con accenti diversi ma con un’eguale profondità, una voce che ci spinge a indagare, a comprendere, a superare i nostri limiti, a condividere, a farsi piccoli e a farsi grandi, ad osare, ad abbracciare la natura, il mondo, gli esseri, quando non possiamo stare più fermi nella nostra posizione contratta, ma vogliamo danzare e intonare un canto o verseggiare, quando non abbiamo più parole per descrivere ciò che siamo, è allora che la Grande Madre parla. Ci induce a scoprire la gioia, anche se per farlo dobbiamo attraversare l’inferno. La Madre divina appare a ognuno di noi con un volto diverso ed è l’apparenza di Tara, con i suoi infiniti volti che vogliamo qui celebrare e riconoscere nella nostra vita.
All’interno della nostra dimensione quotidiana ci muoviamo secondo gesti concreti che conosciamo per la continua ripetitività, per la familiarità e la consuetudine delle loro forme, gesti replicati e necessari che rappresentano la nostra vita. Talvolta però la nostra anima sembra volare altrove, in luoghi inesplorati della psiche che improvvisamente si rivelano e che noi fortemente vogliamo raggiungere. E’ come se dentro di noi in modo repentino, si manifestasse una creatura assetata che ci chiede acqua con una disperata insistenza, è come se fossimo fatalmente consapevoli di essere privi di qualcosa di assolutamente necessario e vitale. Dobbiamo ascoltare la voce della nostra anima che ci implora di accogliere le sue istanze. All’inizio è un sussurro, ma se noi porgiamo orecchio questa voce diventa sempre più sonora, come una musica che piano piano sale e poi si espande diventando un’orchestra composta di molti strumenti. E’ la voce della Grande Madre che parla dentro di noi, e lo fa perché ha trovato un varco per poter entrare, lo fa perché è giunto il momento di richiamare il discepolo e la discepola alla sua vera natura.
Quando la Madre parla, significa che possiamo ascoltare e mettere in pratica ciò che ci dice. Non potremmo sentire il suo richiamo se non possedessimo i mezzi abili per far fronte ai nostri bisogni che lei ci pone in evidenza. Se non ascoltiamo questa voce, se abbiamo paura del cambiamento, dell’intuitivo, di ciò che non possiamo controllare con la nostra ferrea concettualizzazione, rischiamo di perdere l’occasione della nostra vita. Se manchiamo del coraggio necessario per seguire la corrente energetica vitale che ci conduce verso altre sponde, dimore, terre inesplorate, la mancanza di coraggio diventerà un’attitudine familiare e risponderemo agli stimoli innovativi della psiche con questa stessa modalità, sino a quando anche gli stimoli non si faranno più sentire. Ma se noi sentiamo, nel potere di questi imput che ci invitano a superare i confini del territorio conosciuto, la voce della Grande Madre, la natura della nostra femminile saggezza e compassione risvegliata, ecco che sarà facile farci prendere per mano, ci affideremo alla madre divina, prenderemo rifugio nella sua materna protezione, ci sentiremo al sicuro. E ogni cambiamento diverrà possibile, sarà quasi spontaneo, un moto armonico che suonerà le corde della nostra accresciuta sensibilità. Se entriamo nella sua sfera di azione, la logica con cui ci accosteremo agli eventi, alle relazioni, alla vita nella sua totalità sarà innovativa, sempre fresca, duttile, pronta al cambiamento. Poiché si baserà più sull’essere nel presente che non sulle fantasie del passato e del futuro, sarà nello stesso tempo utile, profonda e necessaria, senza essere concettuale, rigida, estremista, istituzionale, dogmatica e fondamentalista. Non sarà definitiva ma capace di cambiamento con il mutare delle situazioni, non sarà violenta ma autorevole, e se sarà irata, la sua ira sarà rivolta verso ciò che è male e distrugge la vita. Potremo continuare nel trovare aggettivi per definire ciò che la Madre divina non è, restando comunque sempre all’interno dei concetti. La ragione può definire ciò che la Madre rappresenta, ma solo la percezione diretta di quello che lei realmente è ci può introdurre nel mandala, la dimora divina della grande Madre. Dobbiamo sperimentarla direttamente. Il razionale ci permette di identificare le pietre miliari del sentiero, ma siamo noi che dobbiamo percorrere la via, ascendere le alte montagne e discendere i baratri che la costellano, dobbiamo superare i valichi e insieme a questi la nostra stanchezza, perdita di fiducia, dubbi distruttivi, presunta incapacità e mancanza di autostima. Perché il sentiero per arrivare alla grande madre che dimora all’interno della nostra anima, ci costringe a superare tutti gli ostacoli esterni ed interni che sbarrano l’accesso alla via.
La Madre ci aiuta a sconfiggere il conflitto. Ognuno di noi conduce la sua guerra interiore. Dissidio e dualità fanno parte della nostra natura samsarica. Samsara è il ciclo di esistenze condizionato dalla causa delle nostre azioni di corpo, parola e mente. A seguito delle nostre azioni, produciamo effetti che sono della stessa natura energetica dell’azione compiuta. Come un seme di grano crea una spiga di grano e non di orzo, allo stesso modo un’azione intrisa di violenza (in tutte le sue accezioni di generatrice di dolore agli esseri senzienti) porterà come frutto la nostra stessa sofferenza. Egualmente un’azione benefica realizzerà inevitabilmente un effetto positivo di felicità. Gli effetti si manifestano di vita in vita, poiché la nostra energia non è racchiusa in una sola esistenza ma si rivela in un’eterna continuità. Samsara e conflitto sono interdipendenti e mutualmente inclusivi, poiché entrambi fanno propria la profonda scissione che esiste fra un Io indotto e costruito dalla sfera delle nostre percezioni grossolane e l’assoluta natura della nostra esperienza trascendente. Il conflitto, a tutti i livelli dell’esistenza, racchiude in sé il desiderio di felicità e l’incapacità di ottenerla, poiché la gioia nasce dal dimorare nella sfera del trascendente ma è perseguita con i mezzi limitati dell’Io che lavora sul piano egoico ed è quindi destinata all’inevitabile fallimento nella continuità delle vite imposte dalla legge del karma.
La Grande Madre si appropria dell’Io limitato e conflittuale e lo pervade di luce, ponendolo nella sfera del divino e permettendogli di agire in funzione della sua natura liberata, innestando la chiave di quei comportamenti che conducono al proprio e all’altrui beneficio. La natura intuitiva della Grande Madre, se accolta dalla nostra consapevolezza, può fluire con il suo potente messaggio di guarigione, può toccare ogni cellula della nostra percezione distorta e potentemente distruggere ogni alterazione. Agisce al di fuori dei concetti, pienamente rivoluzionaria, adattandosi istantaneamente alle situazioni, trasgredendo le norme che puntellano le dighe delle nostre limitazioni e abbattendo gli ostacoli, ci conduce nella sicura appartenenza della nostra gioia naturale.