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6 Settembre 2024Donne Praticanti che si ispirano e si sostengono vicendevolmente: 18° Conferenza Sakyadhita Internazionale
di Bhiksuni Thubten Samten
Titolo originale: Women Practitioners Inspiring and Supporting Each Other: the 18° Sakyadhita Conference
Sakyadhita International Association of Buddhist Women – Review Winter 2024, Proceedings, pp. 345
Traduzione in italiano a cura di Sakyadhita Italia
La 18° Conferenza Sakyadhita si è tenuta a Seoul, in Corea, dal 23 al 27 giugno del 2023. Non mi aspettavo che questa esperienza fosse così profondamente ispirante e commovente. Ci sono molte ragioni per questa affermazione e molte altre che matureranno e verrano alla luce in seguito. Mi trovavo in compagnia di quasi 3000 donne, molte delle quali erano monache, all’interno di una situazione molto potente. Essere in compagnia di un numero così grande di donne che avevano dedicato la loro intera vita alla pratica del Dharma è un’esperienza rara per una persona che vive nel Nord-America. E’ stato indimenticabile trovarsi, per esempio, al semaforo di una strada molto trafficata e poi attraversare le striscie, con centinaia di monache e donne e uomini diretti o provenienti dal tempio Bongeusa, con vestiti fluenti, volti sorridenti, che si inchinavano con le mani unite nel gesto di saluto.
Pianificare e organizzare una Conferenza di questo tipo richiede un enorme impegno e un lungo periodo di tempo, molte squadre di persone, soluzioni e contributi innovativi e tanta capacità di praticare pazienza e forza d’animo per rendere la Conferenza un’esperienza ricca e piena di significato per tutti. Inoltre i nostri gentili organizzatori offrivano pranzi a tremila persone tre volte al giorno. Ci aspettavano meravigliosi pasti, non c’erano lunghe attese e per assicurare che la Conferenza fosse ecologica, i pasti venivano serviti su piatti e ciotole di ceramica. Il lavaggio dei piatti deve essere stato un compito enorme, ma si voleva che niente finisse in una discarica o in un deposito di riciclaggio.
La cerimonia di apertura della Conferenza includeva canti pali, cinesi, indonesiani, tibetani, vietnamiti e coreani. Le belle musiche, offerte dalle Bhikshuni e dai musicisti laici, creavano un senso di vicinanza e calore in tutto l’auditorio, completamente occupato.
Molti si congratulavano manifestando gioia e augurando ogni bene a tutti i presenti, facendoci sentire benvenuti e colmi di gioia per questa rara e preziosa opportunità. Come descritto sul website di Sakyadhita: “Lavorando a livello basilare, Sakyadhita fornisce una rete di comunicazioni fra donne buddhiste internazionali. Promuove ricerche e pubblicazioni sulla storia delle donne buddhiste e su altri argomenti di interesse. I nostri associati si sforzano di creare uguali opportunità per le donne di tutte le tradizioni buddhiste. Sakyadhita lavora per potenziare trecento milioni di donne buddhiste nel mondo a lavorare per la pace e la giustizia sociale, attraverso le varie sedi locali, con offerte di collegamento online gratuito e organizzando conferenze biennali”.
Il calendario degli eventi nei cinque giorni di Conferenza scorreva senza interferenze e apparentemente senza intoppi. Se sorgevano problemi erano gestiti con grazia e accuratamente e non venivano avvertiti. Nel primo giorno della Conferenza abbiamo sentito undici discorsi che vertevano sugli argomenti delle Donne Buddhiste in Corea, sugli Stereotipi di Genere e sull’Ispirazione Trasmessa da Figure Resilienti e Carismatiche. Gli argomenti dei giorni successivi includevano la Mente del Risveglio, l’Ordinazione delle Donne nel Passato e nel Presente; il Pellegrinaggio, Precarietà e Pratica; Manifestazioni di Buddhadharma.
Ogni singola presentatrice avvertiva l’espressione di apprezzamento, sostegno e gratitudine per il lavoro svolto nel portare questi argomenti all’attenzione del pubblico.
La dottoressa Sharon Suh, presidente di Sakyadhita International, ha intervistato Vanessa Sasson, studiosa e autrice di The Gathering; a Story of the First Buddhist Women (L’Assemblea: una Storia delle Prime Donne Buddhiste). Un’impostazione innovativa per un’intervista piacevole e coinvolgente. Domande profonde e ben dirette hanno concesso a Vanessa di condividere l’ispirazione sorta in lei dalla lettura delle Therigatha e dei suoi Commentari e il suo processo di ricerca e di scrittura del libro. La narrazione storica della richiesta delle donne di ricevere l’ordinazione, fa brillare il racconto di Vimala, Patacara, Baddha Kundalakesa e molte altre che si avventurarono nella foresta per chiedere a Buddha il pieno accesso alla tradizione monastica. Le bellissime note scritte alla fine sono interessanti da leggere esattamente come il corpo centrale del libro.
I workshop del pomeriggio erano destinati a piccoli gruppi di persone radunate in base alla scelta. Queste sessioni, che consentivano interazioni e discussioni, sono state un meraviglioso modo per accogliere interessanti conversazioni e per condividere stimolanti esperienze. Bhikshuni Thubten Jampa, che è arrivata dalla Germania, si è unita a me nella presentazione di uno workshop sul modo in cui si compiva il nostro addestramento monastico a Sravasti Abbey. Un discorso sulle varie cause e condizioni che condussero Bhikshuni Thubten Chodron a dar vita a un monastero nello Stato di Washington, con lo scopo preciso di stabilire il Dharma in Occidente per le generazioni a venire, un tema di grande ispirazione. Abbiamo condiviso l’importanza e i vantaggi di vivere in una comunità e descritto come si entra a far parte di un ordine monastico, seguendo un addestramento prima come anagarika, per il noviziato e poi magari anche per ottenere l’ordinazione completa: un processo aperto sia agli uomini che alle donne.
Fornire la traduzione per i workshop di questa Conferenza è stato un gesto estremamente gentile e sensibile.
La traduttrice Ho Sook Kim è apparsa circa cinque minuti prima che iniziasse la nostra sessione, per dare uno sguardo alle note che avevamo preparato e poi tuffarsi gioiosamente nel discorso, permettendo a più della metà delle persone nel nostro workshop, che parlavano coreano, di comprendere e di partecipare pienamente. “Ti siamo così grate per il tuo inestimabile contributo, Ho Sook!”.
Sakyadhita, che significa Figlie del Buddha è il risultato della prima Conferenza internazionale delle monache buddhiste, svoltasi nel 1987 a Bodhgaya, in India.
Citando da Sakyadhita: Daughters of the Buddha, edito da Karma Lekshe Tsomo, Bhikshuni Jampa Tseodron scrisse:
<<Molte persone ci hanno chiesto il motivo dell’interesse e dell’attenzione suscitati da questa Conferenza internazionale delle monache buddhiste a Bodhgaya. Senza dubbio una ragione riguarda il fatto che si tratta della prima Conferenza delle monache buddhiste, organizzata in India dai tempi di Guru Buddha Sakyamuni. Si sa che i Biksu si sono radunati insieme in numerosi concili, dopo il paranirvana del Buddha, ma non vi è nessuna evidenza che le Bhikshuni prendessero parte a uno di questi concili. Tuttavia Buddha disse che gli esseri umani hanno il medesimo potenziale (la natura di Buddha) per ottenere l’illuminazione e oggi le donne hanno più libertà di prima per esplorare e sviluppare il loro potenziale>>.
La visione lungimirante di Sua Santità il Dalai Lama rispetto alla Conferenza, ha dato a molte persone la certezza della serietà dei suoi obiettivi. Alcuni osservatori hanno avuto timore che l’assemblea potesse essere mal utilizzata e usata dalle femministe occidentali per una cieca battaglia sull’uguaglianza dei diritti, uno scontro che avrebbe danneggiato il Buddhismo. Ma tutti scoprirono presto che queste paure non avevano un fondamento. Il capo del comitato amministrativo del Tempio Mahabodhi, un monaco altamente stimato nella tradizione Theravada, ha affermato: “Le preoccupazioni che alcune persone avevano all’inizio della Conferenza non hanno trovato alcuna conferma. La Conferenza si è tenuta in un’atmosfera armoniosa e pacifica. Le monache possono contare sul mio sostegno”.
Statisticamente parlando, i dati della Conferenza non sono stati ancora raccolti, ma esistono già alcuni elementi accertati di notevole importanza. Non soltanto questo evento ha avuto una grande importanza storica, ma è stato anche un punto di riferimento per un incontro e una condivisione fra monache e donne laiche di quasi tutte le tradizioni, sostenute altresì da molti uomini, laici e ordinati.
Quelli che parteciparono alla Conferenza di Bodhgaya nel 1987 non avrebbero mai immaginato che, trentasei anni dopo, tremila persone si sarebbero radunate per continuare il lavoro di sostenere le donne buddhiste. Chi ha avuto l’incredibile opportunità di partecipare alla Conferenza in Corea del 2023, ha avuto l’esperienza diretta di incontrare molti praticanti provenienti da trentuno paesi e da molte differenti tradizioni buddhiste nel mondo. Le parole non possono veramente esprimere il valore della magnifica esperienza che ho vissuto. La gentilezza e il calore delle persone coreane che ci hanno ospitato è una ricchezza che resterà sempre con me.
La diciottesima Conferenza Sakyadhita ha ottenuto successo su tutti i piani. La mia speranza è che ogni singola persona, coinvolta nell’organizzazione di questo evento a beneficio degli altri, possa godere di un meritato riposo e di un cuore pieno di profonda felicità per aver compiuto uno sforzo così virtuoso. Sono profondamente grata a queste persone, alla Bhikshuni Karma Lekshe Tsomo per il suo impegno incrollabile per Sakyadhita e alla mia Maestra, Bhikshuni Thubten Chodron per l’opportunità di far parte di questa Conferenza.
Bhikshuni Samten incontrò Bhikshuni Thubten Chodron nel 1996, quando la futura Bhikshuni Choni entusiasmò la futura Bhikshuni Samten durante un insegnamento di Dharma alla Dharma Friendships Foundation. L’insegnamento sulla gentilezza degli altri e il modo in cui fu presentato, rimase profondamente impresso nella sua mente. Quattro ritiri con Bhikshuni Chodron, otto mesi in India, lo studio del Dharma in Nepal, un mese di volontariato a Sravasti Abbey nel 2008, alimentarono il suo desiderio di prendere l’ordinazione. Il 26 agosto del 2010 Ven. Samten divenne la sesta Bhikshuni di Sravasti Abbey. Subito dopo il conseguimento di un Master sulla Musica, Bhikshuni Samten partì per Edmont, per completare un seminario sull’arte della mimica. Cinque anni più tardi ritornò all’università per un Master sull’Educazione, che gli aprì la porta all’insegnamento della musica nella scuola pubblica di Edmont. Contemporaneamente Bhikshuni Samten divenne uno dei membri fondatori e uno degli interpreti, con Kita No Taiko, del primo gruppo giapponese di percussioni e tamburi di Alberta. A Sravasti Abbey è responsabile della comunicazione con gli ospiti che partecipano ai ritiri e ai corsi, risponde alle domande poste con email ed è parte del team per la costruzione del Tempio di Buddha, che sarà completato nel 2024.